Collezioni - Gli Archivi

La formazione dei primi nuclei archivistici della Fondazione Fioroni si lega strettamente all'attività archeologica di Maria Fioroni, svolta con intensità in un arco di oltre quarant'anni (1930-1970).
I primi aggregati documentari sono quindi riferibili all'ingente e nella maggior parte dei casi inedita documentazione di scavo (taccuini, relazioni, rilievi planimetrici, documentazione fotografica, corrispondenza con gli uffici regionali e provinciali delle Soprintendenze) relativa alle sistematiche campagne eseguite dalla Fioroni nel comprensorio delle Valli Grandi Veronesi.
Tale documentazione, per le sue peculiari caratteristiche (materiale di scavo inedito), costituisce uno strumento imprescindibile e fino ad oggi assai poco sfruttato per la conoscenza del territorio e degli approcci archeologici (in alcuni casi pionieristici) nella pianura veronese.
Unitamente ai fondi più sopra descritti, va poi collocata una serie di materiali – sempre riferibili a ricerche archeologiche nel comprensorio a cui sopra si è fatto cenno – confluiti a partire dal secondo dopoguerra come lasciti privati; in particolare spicca il ricco archivio scientifico dell'archeologo Alessio De Bon (scavi a Torretta di Legnago e Villa Bartolomea e studi in buona parte inediti di topografia romana di area veneta).
Con gli anni '50 del Novecento e con l'idea sempre più definita di dare vita ad un museo (da cui poi prenderà le mosse l'attuale Fondazione), Maria Fioroni iniziò a definire con più attenzione alcuni degli ambiti di ricerca che, oltre a costituire l'impianto della prima struttura museale a cui l'attuale palazzo Accordi venne adibito, costituirono anche negli anni e nei decenni successivi la 'vocazione' del museo stesso, delle sue raccolte materiali e documentarie.
La storia di Legnago in particolare (con una spiccata predilezione per il periodo risorgimentale) costituisce quindi la seconda e ben più ampia serie archivistica della Fondazione.
I fondi di riferimento per la serie legata alla 'storia di Legnago' – ma l'area geografica interessata dalla documentazione riguarda per consistenza e per mole tutta la pianura veronese – sono costituiti in primo luogo da materiali archivistici riferibili alla storia della fortezza e del suo territorio in epoca veneta: in particolare si segnalano l'imponente archivio del Consorzio di bonifica Valli Grandi Veronesi ed Ostigliesi (secc. XIX-XX), del Consorzio di bonifica Nichesola (secc. XVI-XVIII) e del Consorzio di bonifica del Fiume Menago (secc. XVII-XVIII), una nutrita serie di processi a stampa in materia di acque legnaghesi (secc. XVII-XVIII), svariate filze e registri archivistici di materiali complementari alle serie presenti nell'Archivio del Comune di Legnago, inerenti ad esempio alle alienazioni napoleoniche dell'immenso latifondo comunale (sec. XVIII) o ad aspetti amministrativi e fiscali della fortezza (secc. XVII-XVIII).
In relazione alla 'storia di Legnago', come accennato, il fondo risorgimentale rappresenta indubbiamente la sezione dell'Archivio della Fondazione che più di tutte risente della passione e delle cure di Maria Fioroni. Unitamente alla ricerca archeologica, oplologica e ceramistica – entrambi questi due ultimi settori sono rappresentati da fondi di riferimento costituiti da relazioni di scavo, scritti inediti e corrispondenza – la storia del Risorgimento costituì infatti per decenni il fulcro degli studi della Fioroni.
La mole dei materiali raccolti, l'unicità delle serie – dalle stampe, alle medaglie, dagli autografi alle raccolte integrali della stampa periodica 'minore' di ispirazione mazziniana e alle fotografie d'epoca – denota l'amplissimo raggio dei contatti e gli sforzi per il recupero e la salvaguardia di materiali. Tra i materiali del fondo risorgimentale spiccano, oltre ai fondi dedicati ai martiri di Belfiore, gli autografi in buona parte inediti di Aleardo Aleardi (pervenuti attraverso il lasciti di G. Scolari), l'archivio di G.B. Giudici (ricco di oltre un centinaio di lettere autografe di M. Minghetti), diverse serie di autografi tra i quali sono presenti lettere di G. Garibaldi, N. Colajanni, E. Bonomi, G. Zanardelli, G.B. Cavalcaselle, A. Cairoli.

Elenco dei fondi archivistici (in progress):
- Archivio storico-amministrativo della Fondazione Fioroni, buste n. 44
- Archivio storico del Comune di Legnago, buste n. 334, registri n. 267 (1419-1930)
- Archivio storico del Consorzio di bonifica Grandi Valli Veronesi ed Ostigliesi, buste n. 280, registri n. 191, cartelle n. 13 (1796-1988)
- Fondo Maria Fioroni, buste n. 25 (1917-1987)
- Fondo Storia di Legnago, buste n. 14 (1623-2006)
- Fondo Giuseppe Garibaldi, buste n. 2
- Fondo Giovanni Battista Giudici, buste n. 3 (1870-1919)
- Fondo Giusepppe Trecca, buste n. 2
- Fondo Cirillo Boscagin, buste n. 10
- Fondo Alessio De Bon, buste n. 8
- Fondo G.B. Cavalcaselle, buste n. 1
- Fondo Ernesto Berro, buste n. 11
- Fondo Cesare Tonetti, buste n. 9 (1905-1979)
- Fondo G.B. Fascinato, buste n. 4 (1757-1967).
Dal 2008 la Fondazione Fioroni ha avviato un'intensa attività di inventariazione informatizzata, finanziata dalla Regione del Veneto e coordinata con la Soprintendenza Archivistica per il Veneto, di tutti i fondi archivistici propri e in deposito.
L'adesione, nello stesso anno, al network archivistico 'Archivi del Novecento' (www.archividelnovecento.it) ha permesso di rendere fruibili on-line gli inventari che a breve saranno disponibili anche su questo sito.