Collezioni - Le Armi Medievali



Percorrendo nella quiete del loro ambiente raccolto e silenzioso le stanze della ‘sua’ casa-museo, riesce difficile pensare alla storia secolare di Legnago e della pianura veronese senza Maria Fioroni.

Pochi infatti sanno che buona parte degli oggetti, dei reperti archeologici, dei materiali archivistici che ancora oggi rapiscono gli sguardi incuriositi e stupiti dei visitatori, non sarebbero qui a parlarci come testimoni privilegiati di un’epoca, di molte battaglie, di un territorio, senza la tenacia di una donna che dedicò la sua intera vita al recupero di un passato su cui i Legnaghesi del secondo dopoguerra avrebbero dovuto costruire il loro futuro.

Non fu un compito facile, soprattutto per l’incomprensione, la diffidenza e la ‘derisione’ (come ricordava a distanza di anni la stessa Fioroni), che sempre accompagnarono le sue ricerche, il suo incessante rovistare in ogni buca e in ogni cantiere che aprisse un varco nel sottosuolo della sua amata città.

Le preziose armi medievali che per Maria Fioroni erano senza dubbio «la raccolta più importante del museo», raccontano (al di là della loro storia legata inscindibilmente alle tormentate vicende della fortezza) di una scoperta fortuita e di un altrettanto fortunoso salvataggio, senza il quale Legnago avrebbe perso un tassello fondamentale del proprio passato.