Forte S. Zeno

 

Nome originale: Werk Radetzky.

Nome italiano (dopo il 1866): Forte S. Zeno.

Anno di costruzione: Tra il 1848 e il 1850.

Armamento: 12 cannoni.

Guarnigione: Circa 60 uomini.

Dove si trova: Sul ciglione vicino alla ferrovia che porta al Brennero, alla stessa distanza, circa, dalla strada per Peschiera e dall’abitato di S. Massimo. Oggi si può osservare imboccando via del Fortino, alla sommità di una breve salita.

Descrizione: Forte San Zeno è caratterizzato da un tracciato poligonale con ridotto centrale. L’intitolazione al feldmaresciallo Radetzky, comandante generale dell'armata del Lombardo-Veneto, descrive da sola l’importanza dell’opera: essa infatti era il caposaldo dello schieramento esterno, anche per la sua posizione più elevata e dominante. Si trattava di fatto del cardine settentrionale del campo trincerato alla destra dell’Adige, nel suo primo assetto.

Le artiglierie battevano l'intero giro d'orizzonte: la campagna antistante, la spianata, la strada per Peschiera e altre strade attorno, nonché la linea ferroviaria proveniente da Bolzano. In seguito alla costruzione del secondo campo trincerato il forte venne in pratica disarmato e mantenne la funzione di sicurezza contro le incursioni di fanteria. Così rimase fino al 1866.

Di pianta poligonale, presentava all’interno un ridotto centrale casamattato articolato in due corpi collegati da muri, in modo da formare un cortile di sicurezza. Nel ridotto, oltre ai vari servizi, era sistemato il comando di settore. Il forte era inoltre completamente circondato dal muro distaccato alla Carnot, con feritoie per fucilieri. Dal cortile interno si accedeva al cammino di ronda, lungo il muro alla Carnot, attraverso due poterne dirette all'angolo rientrante dei fianchi. Rimase abbastanza integro fino alla fine della seconda guerra mondiale ma in seguito fu privato di tutte le opere in terra. Resistono ancora invece la strada d’accesso e il corpo principale costruito interamente in laterizio.

 

Arch. Fiorenzo Meneghelli