Peschiera

La piazzaforte di Peschiera iniziò ad essere costruita solamente nel settembre 1549. Un ritardo dovuto con ogni probabilità allo sforzo finanziario sostenuto da Venezia per i lavori di Verona e Legnago.

Negli anni ’40 del Cinquecento si susseguirono in Senato le richieste affinché si procedesse celermente alla ristrutturazione della rocca benacense. La sua  posizione – strategica sia per il controllo del bacino del Garda, sia come supporto militare ai centri veneti al di là del Mincio – imponeva che le operazioni di costruzione iniziassero quanto prima. Nell’estate del 1549 ben tre rapporti di Michele Sanmicheli, di Giulio Savorgnan e di Guidobaldo II della Rovere furono posti all’attenzione del Senato. Il Sanmicheli sconsigliò di costruire una fortezza ex novo in un sito protetto dalle acque, ma dominato tatticamente dalle alture circostanti ed esposto pertanto al fuoco dell’artiglieria. La soluzione più logica sarebbe stata quella di recuperare la rocca di origine scaligera, opportunamente rinforzata nelle strutture difensive. Guidobaldo II proponeva invece la realizzazione di una roccaforte bastionata di nuovissima concezione, simile a quella pensata per Legnago.

Fu quest’ultimo il progetto che convinse definitivamente il Senato, grazie anche all’autorevole appoggio del Savorgnan e del celebre ingegnere Francesco Malacreda. Una volta iniziati, i lavori procedettero speditamente, nonostante i numerosi problemi di carattere idraulico (la nuova fortezza poggiava letteralmente sull’acqua).

Nel 1558 il provveditore Francesco Corner annunciava il completamente dell’opera; in realtà i cantieri, in particolare sul versante veronese, rimasero aperti per tutta la seconda metà del Cinquecento, trascinandosi ben addentro il secolo successivo. [Luca Papavero]